sabato 22 giugno 2013

La Scultura

Negli anni  la scultura ha fatto la sua apparizione sotto forma di arredo astratto architettonico oppure, nei maggiori dei casi, come scultura monumentale soprattutto nei paesi con una dittatura abbastanza laica, usata come tramite per creare monumenti che servivano a glorificare il regime o la dittatura che era in atto nel paese, per queste circostanze oggi troviamo la maggior parte degli artisti arabi provenienti da paesi che hanno avuto la necessità di approfondire il carattere artistico del paese. Grazie comunque a questo la scultura ha potuto avere, anche se piccolo, uno spazio per poter vivere e permettere lo sviluppo di nuovi artisti. Dalla fine della prima guerra mondiale quando la maggior parte dei paesi arabi nascerà nella sua forma attuale, gli artisti di Diversi paesi hanno cercato di creare una propria forma di modernismo internazionale. Importanti sono stati i pionieri Mahmud Mukthar (negli anni Venti e Trenta in Egitto), Jawad Selim(anni Quaranta e 
Cinquanta in Iraq), o Mahmud Mukthar "Rinascimento d'Egitto" Muhammad Melehi e Farid Belkahia dagli anni ’60 in Marocco).


 Mahmud Mukthar "Rinascimento d'Egitto"

Jawad Selim

Questi artisti furono i primi ad introdurre stili moderni in patria, avendo preso per lo più esperienza in occidente. Da quel momento, gli artisti in diversi paesi arabi entrambi traggono ispirazione dal modernismo internazionale, dalle tradizioni e dal patrimonio culturale del proprio paese.
Parlando con un artista scultore siriano Elias Naman,mi viene detto che nonostante i vari paesi arabi comincino un'emancipazione verso un arte più libera e aperta, c’è ancora una sete di apprendere sopratutto verso lo studio della figura umana perchè nonostante ciò che abbiamo visto, quindi che la raffigurazione di forme naturali nella realtà attraverso la scultura non è un divieto religioso, c'è ancora oggi scetticismo a riguardo sopratutto nei paesi con religione islamica. questo fa si che i giovani artisti raggiunta la maggiore età emigrano verso l'Europa, la madre dell'arte, per studiare e approfondire i loro orizzonti.
Detto questo vorrei fare una precisazione fra mondo arabo e mondo islamico: oggi gli arabi non sono tutti islamici (a loro si affiancano molti cristiani, copti, caldei, armeni, maroniti, ortodossi, protestanti, curdi etc.) e che gli islamici non sono tutti arabi (ma anche malesi, thailandesi, nigeriani, iraniani, pakistani etc.).
Quindi se l’arte contemporanea dei paesi arabi è “islamica” equivale a dire che l'arte italiana è “cristiana”.
Ovviamente non è così, come vedremo nella varietà di artisti contemporanei arabi.

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